Connected Car: verso una nuova mobilità

Il 27 maggio si è svolto presso il Campus Durando di Milano, il Convegno Connected Car & Mobility: la strada verso una nuova economia: Addfor era presente, invitata come spettatrice, alla presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio del Politecnico del capoluogo lombardo in tema di mobilità sostenibile.
Nel settore automotive e mobilità molti e profondi sono i cambiamenti in atto, cambiamenti che non riguardano solo le auto – a cui si richiede di essere sempre più connesse – ma anche le Pubbliche Amministrazioni e i consumatori, perché per realizzare questa transizione è necessario l’interessamento delle aziende, degli utenti finali e delle infrastrutture che tutto questo circondano.
A cosa associamo il concetto di mobilità?
In primo luogo a libertà, intesa come scelta di muoversi, di viaggiare, di esplorare.
Ma immediatamente dopo i pensieri virano su sensazioni negative quali il traffico, il rischio di incidenti e l’inquinamento.
Ed è proprio da questa prospettiva che è partita l’innovazione tecnologica legata alla mobilità sostenibile, per cui aziende e Università investono sempre di più in ricerca e sviluppo di nuovi fattori produttivi, arrivando a realizzare auto a idrogeno o ad immaginare navette a giuda autonoma (robot taxi).
Il concetto di sostenibilità è entrato in maniera preponderante nell’attività operativa dei car maker: produrre esclusivamente auto elettriche entro il 2025/2030, richiesta di sostenibilità anche da parte dei fornitori, tramite certificazioni che attestino l’utilizzo di fonti rinnovabili, abbandono dei materiali pesanti (oggi scarsi) per produrre vetture leggere alimentate elettricamente e con guida autonoma.
Ma se da un lato la strada verso un mercato di auto tecnologicamente innovative sembra ormai segnata, le difficoltà affinché questo diventi una concreta realtà sono ancora molte e hanno parzialmente arrestato la corsa verso la transizione tecnologica: questioni politiche, burocratiche, giuridiche, ambientali a cui si aggiungono la mancanza di materie prime (micro processori), i lunghi tempi promessi dalla politica, i chiari di luna della Borsa con mancanza di investimenti.
Per cercare di ovviare, almeno in parte, a queste problematiche, è stato pensato il progetto Sperimentazione Italia che, come ha illustrato dell’Ing. Francesco Menegoni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha l’obiettivo di ridurre la diversa velocità con cui procedono innovazione tecnologica e aggiornamento normativo, consentendo a chi vuole sperimentare di ottenere l’autorizzazione a farlo senza vedersi limitato dalle regole e norme vigenti, abilitando così l’innovazione e consentendo, con la raccolta e l’analisi dei dati, di giungere a delle norme moderne e utili.
Il futuro della mobilità sostenibile ha come focus l’utente a cui sono rivolti i servizi, la flessibilità delle strategie, con un sempre maggiore adeguamento alle esigenze del mercato e la nuova concezione di vettura che non perda però di vista lo spirito di libertà che ha caratterizzato l’automobile fin dagli albori: la “freedom machine” deve rimanere tale pur modellandosi alla nuova accessibilità e mobilità delle nostre città e risolvere alcuni conflitti con traffico e ambiente per migliorare la qualità della vita.