Come il software sta conquistando l’automotive

L’evoluzione tecnologica ha evidenziato una forte dipendenza dell’industria automobilistica da sistemi a controllo elettronico sempre più presenti nei veicoli.
La possibilità di introdurre funzioni fortemente innovative grazie all’impiego di elettronica sofisticata e sistemi connessi unite alla necessità di una risposta seria e fattiva dal punto di vista della sostenibilità ambientale stanno imponendo cambiamenti radicali sia nel modo di sviluppare gli autoveicoli che nei modelli di business utilizzati: progressivo abbandono del motore termico a favore di propulsioni alternative; guida assistita ed autonoma; mobilità condivisa e legata a servizi specifici.
L’industria automobilistica, al pari di tutte le aziende moderne, desidera creare applicazioni altamente scalabili, flessibili e resilienti, aggiornabili facilmente e in modo rapido, per soddisfare i bisogni dei clienti creando con questi un migliore e più efficiente rapporto.
Se fino a qualche anno fa il software faceva parte dell’automobile per funzioni specifiche ed aggiunte che non modificavano l’essenza del prodotto, oggi i sistemi controllati e connessi sono parte integrante del prodotto e del valore della vettura stessa, superando per importanza le evoluzioni dei sistemi meccanici.
L’approccio cloud-native – combinazione di tecniche e tecnologie in grado di sviluppare e distribuire applicativi di qualità e di ottenere cicli di vita del software più brevi guidati dai continui feedback degli utenti – è ciò che permette di soddisfare nuove caratteristiche di sicurezza, comfort, prestazioni e intrattenimento oltre all’imperativo commerciale di offrire ai consumatori decine di opzioni, per ogni marca e modello, in modo da trasformare le automobili da semplici mezzi di trasporto in veri e propri terminali su ruote, ambienti di lavoro e di svago con funzione di mobilità.
La possibilità di avere nuove funzionalità attraverso l’aggiornamento del software richiama alla mente quello che ormai da decenni avviene nel post-vendita degli smartphone: ed è proprio verso questi device che l’industria automobilistica si sta indirizzando, integrando il loro utilizzo per migliorare e trasformare le prestazioni della vettura.
Queste tecnologie consentono di offrire servizi aggiuntivi che vengono selezionati dopo l’acquisto della vettura ed anche per tempi limitati, diversamente dal modello in cui la configurazione della vettura è definita all’acquisto ed è in gran parte intoccabile successivamente. Non parliamo soltanto di servizi accessori come riscaldamento sedili, mappe navigatori, contenuti di infotainment, ma anche di contenuti chiave della vettura come potenza motore (perché non affittare una maggiora potenza motore solo per il fine settimana?), sistemi di assistenza alla guida e di controllo stabilità, funzioni legate alla sicurezza informatica e non, ecc.
(https://auto.hwupgrade.it/news/mercato-green/bmw-e-la-storia-dell-abbonamento-a-25-al-mese-per-avere-il-riscaldamento-dei-sedili_108572.html)
Le stesse tecnologie introducono anche un altro fondamentale cambiamento paradigmatico del mercato dell’automobile: se storicamente il valore dell’automobile definito per il prodotto nuovo è inesorabilmente destinato a diminuire con l’uso e l’obsolescenza (ovviamente escludendo gli oggetti da collezione), la possibilità di aggiornare i contenuti in modo semplice ed automatico dopo la vendita dà nuova vita e valore agli oggetti nel tempo.
Ma, a parte qualche apripista, l’industria automobilistica è davvero pronta per affrontare questo profondo cambiamento?
La complessità più significativa dell’innovazione risiede nel capitale umano: le aziende dovranno investire in risorse e formazione o servirsi di sviluppatori esterni per spostare l’attenzione da un approccio basato sull’hardware a una mentalità incentrata sullo sviluppo del prodotto sulla distribuzione e sulla manutenzione del software, dove i veri protagonisti di questa rivoluzione, nonché elementi di differenziazione fra OEM concorrenti, saranno proprio gli sviluppatori stessi.
E’ magnifico immaginare la potenzialità di vetture che migliorino con il passare del tempo, dove le prestazioni, la sicurezza e il comfort possono essere modificati e migliorati con il semplice aggiornamento dell’applicativo o con l’utilizzo di un comune dispositivo mobile, permettendo a ciascun guidatore di poter scegliere tra opzioni diverse di motore, guida, sicurezza qualunque sia la configurazione delle apparecchiature standard, adeguandosi anche ai diversi regimi normativi presenti nei singoli Paesi in cui le vetture vengono commercializzate.
In conclusione, si può dire che la sempre maggiore digitalizzazione dei veicoli, i modelli di progettazione nativi del cloud, l’approccio scalabile alla complessa gestione dell’informatica automobilistica rappresentano sfide ancora nuove da affrontare che, per il settore auto, sono solo l’inizio di un mondo definito dal software.